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Remember

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Ludo-chan
view post Posted on 31/5/2012, 14:54     +1   -1




Remember



Guardi il foglio bianco davanti a te quasi fosse sacro. E’ lì immobile, che aspetta di essere coperto di segni d’inchiostro neri.
Sposti lo sguardo sulle 26 caselle che attendono di essere schiacciate dai tuoi polpastrelli. Sospiri.
Improvvisamente la sedia è scomoda.
La luce che filtra attraverso i vetri della finestra è troppo intensa.
La scrivania eccessivamente alta.
Perfino la tua stessa casa non è più bella ed ospitale come pochi secondi prima.
Sapevi che non dovevi accettare quell’incarico. Tu non sei mai riuscito a raggiungere il suo livello.
Sei uno scrittore di fama mondiale, e allora?
Tu non dovresti essere lì. Tu sei sbagliato, tutto il mondo è sbagliato.
Ti alzi di scatto dalla sedia. Scaraventi la pila di libri ordinatamente appoggiata sulla scrivania sul pavimento.
Senti il tuo battito cardiaco accelerare a dismisura e il respiro diventare affannoso.
Le tue iridi si posano nel punto in cui hai lanciato la massa di tomi. Un piccolo taccuino se ne sta aperto sopra il gigantesco mucchio di volumi storici.
La pagine ingiallite dal tempo portano qualche morso di chissà quali insetti e delle macchie che intuisci derivare da una tè di caffè cocente.
Ti chini e lo prendi tra le tue mani. Sfogli velocemente, ma con attenzione, le pagine giallastre. Ogni spazio è occupato da una lettera. L’inchiostro è steso con una calligrafia impeccabile, precisa ed ordinata.
Una grafia che tu conosci fin troppo bene.

“Ricorda Luke, un vero gentiluomo deve essere sempre ordinato e preciso, in qualunque situazione.”



Le tue labbra si inarcano in un leggero sorriso ricordando quelle parole.
Un uomo sulla quarantina seduto su una poltrona dalla stampa bizzarra.
Sul capo troneggiava la famosa tuba nera reduce di tante avventure.
I piccoli occhi, più simili a bottoni che a veri organi, fissavano un punto indefinito.
Accanto a lui vi è una tazza fumante contenente un classico tè fruttato, il prediletto del professore.
Ecco l’immagine che ti è rimasta del tuo passato mentore. Ora che è stato chiamato per risolvere l’ultimo enigma della vita, avere almeno un suo ricordo ti aiuta a restare sano di mente.
Dopo la sua scomparsa la tua vita aveva perso ogni significato. Persino i tuoi amati enigmi erano diventati noiosi e incomprensibili. Se non fosse stato per il tuo caro amico saresti finito in una strada a fare l’elemosina.
Eppure adesso ti trovi in una lussuosa casa, in uno studio che farebbe invidia alla British Library, tuttavia la tua esistenza è fatta di pura follia e l’unico vero momento in cui la vita non sembra un’amara tazza di caffè cocente è la notte, dove gli unici ostacoli che devi affrontare sono i tuoi indefiniti sogni .
E’ perché sei solo?
“In fondo nemmeno il professore non aveva nessuno.” Questo pensiero si fa strada tra la tua intellettuale mente. Forse una speranza ce l’hai anche tu, no? O la vita ti negherà anche questo?
Ti accomodi nuovamente sulla sedia e digiti le prime parole, di quella che speri sarà un’opera millenaria.
Sorridi soddisfatto e continui a battere entusiasticamente le lettere.


Hai passato settantadue ore senza chiudere occhio, ma sì, ne è valsa la pena. Hai un colorito pallido e un paio di profonde occhiaie solcano profondamente il tuo viso fanciullesco.
Eppure sei felice, infinitamente felice. Nulla e nessuno può toglierti di mano quell’oggetto, quella è la tua creazione. E rimarrà tua per sempre.
E’ ancora avvolta da una carta gialla; sei deciso, finché non varcherai la soglia della tua abitazione non toglierai quel banale involucro, mai.
Il portone della tua imponente dimora si staglia davanti a te. Ai tuoi occhi sembra fremere di essere aperto, quasi condividesse la tua incredibile emozione.
Ti avvicini cautamente, ti sembra tutto troppo perfetto. Estrai dalla tasca un mazzo di pesanti chiavi in metallo. Selezioni quella giusta e la inserisci nella serratura. Un unico scatto e l’anta della porta si spalanca.
La richiudi alle tue spalle.
Gioia, pura gioia. Null’altro sentimento. Ti fermi un attimo, per accorgerti che stai tremando, eccome se stai tremando. Ma cosa ti importa? Tu sei fe-li-ce.
Inizi a correre. Ti inerpichi velocemente per la scala tenendo stretto al petto il pacco giallo. Il tuo entusiasmo è pari, se non superiore, a quello di una ragazzina al suo primo appuntamento.
Finalmente giungi dinnanzi alla porta del tuo studio. La apri velocemente e con noncuranza, ma ti accerti di non mollare mai la presa sull’oggetto che hai tra le mani.
Arrivi al centro della stanza e lo poggi delicatamente sul tavolo. Se è possibile morire di gioia è probabile che presto giungerà la tua ora. Senti qualcosa colare sulla tua fronte. Sudore. Il tuo respiro è affannato per colpa della corsa, ma non solo. Guardi l’involucro davanti a te, con estrema meraviglia. I tuoi occhi stanchi e sciupati sembrano brillare.
Porti la mano destra nella direzione della busta e sforzandoti di non scoppiare in lacrime, togli il sigillo dalla carta gialla. Inspiri dal naso ed espiri dalla bocca.
Prendi il contenitore fra le mani e ne estrai il contenuto.
Un tomo rilegato in una monotona copertina marrone. Sulla quale, perfettamente centrato, il titolo inciso in lettere color d’oro e in una lineare calligrafia, si mette in bella mostra.

Hershel Layton
Un saggio professore & un grande investigatore
Sotto di esso in caratteri decisamente meno appariscenti, il nome dell’autore prende il suo posto.

Luke Triton



Non ce la fai, è più forte di te, una linea argentata solca la tua guancia paffuta, fino a ricadere sulla giacca blu.
Nessun rimpianto. Nessuna sconfitta. Nessuna tristezza. Solo quel libro e tu.
Un sorriso ingloba il tuo visino e immagini che dalla sua poltrona d’epoca, il tuo maestro si tolga la sua cara tuba, per infilarla sul tuo capo. E li dovrà restare, per sempre.
 
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